Descrizione
Si tratta di un prodotto che va esclusivamente degustato liscio, quindi lontano da qualsiasi tentativo di miscelazione. Sinceramente sconsigliamo anche l’aggiunta di ghiaccio, specificando come la temperatura di servizio in questo caso sia particolarmente importante: 16-18 gradi.
Al naso il “Barrel Cut” si dimostra particolarmente intrigante e “esageratamente” complesso. Note di frutta gialla candita, vaniglia e pesche sciroppate sono il biglietto di ingresso. Successivamente, “scuotendo” un po’ il bicchiere, avanzano sentori di fiori bianchi, spezie gentili e legno odoroso. Nella parte finale sembrano esserci leggerissime note di tabacco. Il sorso è pieno, ampio e di grande portata: si sente la piccantezza leggera delle spezie, una secchezza moderata ma ben avvertita e in qualche modo venata da una certa dolcezza di sottofondo. La tradizionale complessità della versione ordinaria di questo gin viene ulteriormente amplificata da questo imbottigliamento che espande e aggiunge ulteriori sensazioni. La persistenza è degna di un grandissimo distillato: durevole, elegante e profonda. Si scorgono ulteriori sfaccettature, come quelle di frutta tropicale e legno di cedro. Particolarissima una nota salmastra piuttosto pronunciata, originale e molto gradevole. Per scorgerla è sufficiente avvicinare il naso al bicchiere vuoto, le sensazioni sono ancora tutte lì…